venerdì 29 luglio 2011

Cucinando...dolcemente


e in ritardo come sempre, come il coniglio bianco di Lewis Carrol mi dico "E' tardi, è tardi".
Quando arriva l'estate mi faccio prendere dal caldo e dal sole, dalla mollezza e dalla svogliatezza, in una parola mi rilasso talmente tanto che il mio motto diventa "ci penserò domani". Ma l'estate quest'anno, ci ha fatto lo scherzetto di apparire e scomparire. Così, dalla sera alla mattina nuvole, freddo e pioggia mi hanno risvegliato dal torpore e finalmente il mio domani è arrivato insieme con il nuovo contest dell'estate di Cucinando. Supportato dagli amici Riccardo, Valentina e Lory e amplificato dalla squadra di foodbloggers:

Anna di Anna the nice

Aurelia di Profumi in cucina

Elga di Semidipapavero

Pippi di Io...così come sono

Ramona di Farina Lievito e Fantasia

Valentina di L’aroma del caffè

Sarah di Fragola e Limone

Sara di Fico secco e uva passa


ed io

Lo scenario del contest è caratterizzato dalle terrecotte della  Emile Henry e da una dolcezza realizzata da voi. Il dolce è dunque, protagonista assoluto di questa gara culinaria, il premio in palio? Non uno ma ben tre  


Primo classificato: Tarte Tatin

Secondo classificato: set per crème brulée



Terzo classificato: teglia plum cake





  • La giuria, come nel contest precedente dedicato alla primavera, sarà composta da Riccardo, Valentina, Lory e dalla squadra di foodbloggers 
  • Possono partecipare tutti. L'importante è avere la passione per la cucina, per i dolci e le toTTe. Non è necessario avere un blog ma almeno un profilo su Facebook dove poter creare una nota pubblica sulla quale inserire la ricettuzza e la foto con cui si desidera partecipare al contest
  • La giuria, per ovvi motivi di conflitti d'interesse, non parteciperà alla gara ma proporrà comunque un dolcino per stuzzicare la vostra voglia di partecipare.
  • La ricetta, una sola a persona, dovrebbe essere creata appositamente per questo contest 
  • Per partecipare, se avete un blog, postate la vostra ricetta con la foto del piatto realizzato, il banner del Contest con il link al post della Pippi. Se un blog non l'avete, come dicevo qualche riga più su, create un profilo su Facebook, se non l'avete già, pubblicate la ricetta in una nota inserite la foto e condividete l’evento del Contest sulla vostra bacheca.
  • Potete partecipare dal 7 luglio al 7 settembre 2011 
Cosa state aspettando? Un'altra scaricata d'acqua per correre in cucina e accendere il forno? :D
    la ricetta qua sotto è frutto dell'associazione di due impasti, si nota nella foto dopo la cottura, una sorta di panino imbottito; l'idea vista su Sale&Pepe dell'agosto del 2000 è stata modificata da me. Con aria da saputella e toque in testa intervengo; "Qui faccio così,  qua faccio colà" non senza una nota di dubbio, nascosta in un angolino dell'anima..."speriamo che non viene una ciofeca" ahahahahah
    Torta di pesche, more e panna 
    260 g di farina 00
    6 uova
    110 g di zucchero semolato
    60 g di zucchero di canna
    zucchero a velo
    150 g di burro morbido
    una bacca di vaniglia
    200 ml di panna fresca
    150 g crema di yogurt chantilly della Muller
    400 g di pesche bianche (varietà "montagnola" molto profumata e dolce)
    1 bustina di lievito
    125 g di more
    sale
    Lavate e sbucciate le pesche, affettatele con una mandolina e mettetele da parte. Montate il burro nella planetaria con 60 g di zucchero, un pizzico di sale e i semi di mezza bacca di vaniglia. Aggiungete  4  uova, uno alla volta e alternando con la farina setacciata con il lievito; montate per qualche minuto fino a quando l'impasto sarà liscio e omogeneo. Distribuite l'impasto in una teglia apribile da 26 cm di diametro, imburrata e infarinata. Livellate la superficie, distribuite 20 g di zucchero di canna, le pesche affettate e le more sparse, spolverate con altri 20 g di zucchero di canna e mettete da parte.
    Sbattete le due uova con i semi di vaniglia rimasti, 50 g di zucchero semolato, la panna e lo yogurt. Montate qualche minuto e poi versate sulla frutta. Cospargete con 20 g di zucchero di canna e infornate in forno già caldo a 160°C per circa 45 minuti. Come sempre vi suggerisco, su temperatura e tempi di cottura, di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Poco prima di servire spolverate con lo zucchero a velo.

    Questa è una di quelle volte che l'esperimento della saputella arrinisciu, ringrazio la fortuna che mi assiste e mi sbaciucchio.

    mercoledì 20 luglio 2011

    un'insolita insalata (di riso) sulu pì mia

    E' estate! ve ne siete addunati? Eccerto che ve ne siete accorti, fa caldo, l'aria è afosa, il tasso di umidità fa rasentare la follia. E io? Io bene sto, almeno con questo scenario...è il mal di denti che mi fa uscire fuori di senno e per questo vi propongo un piatto da mangiare a temperatura ambiente o tiepido. Niente cose calde o fredde per me adesso, la mia bocca non le tollera. Considerando che molti odiano accendere fuochi e fornelli è un piatto ideale anche per quelli, io ne conosco alcuni ahahahahah!
    La cottura del riso è facilissima, accendi il fuoco sotto un tegame pieno d'acqua e ti allontani, sei solo, magari sfogli una rivista o leggi un bel libro; quando l'acqua bolle metti il sale (poco perchè fa male), 80 g di riso misto basmati, avvii il timer e te ne vai, tanto non devi mescolare. Su un tagliere affetti un quarto di cavolo cappuccio viola e lo metti in una bella insalatiera; nel bicchiere del minipimer unisci 2 cucchiai di succo di limone, erbette aromatiche (io ho usato un rametto di rosmarino e 4 di timo limone), 4 cucchiai d'olio e una macinata di pepe. Aziona le lame e fai un'emulsione. Quando il riso è pronto, elimina l'acqua di cottura con uno scolapasta, mescolalo nell'insalatiera con il cavolo e condisci con l'emulsione. Poi ritorna qui e mi dirai com'è!

    lunedì 18 luglio 2011

    elle come Lasagna


    sono un fango vero? forse no di più, perchè il fango, in confronto a me, acqua distillata è! [frase rubata a Sasà Salvaggio ;)]
    perchè vi state chiedendo? Picchì lassài sula ddà cristianedda troppo duci, che gestisce la trattoria Muvara, per lo meno la lassài in alcune lettere dell'alfabeto straniere, che cu mia non hanno niente da spartire gei e cappa troppo straniere sono, niente da fare non mecciai proprio. Ma elle si, elle italiana è, elle come lasagna...
    io streusa la fici, ma la fici.

    Lasagna di pasta phillo con crema al pesto di finocchietto e melanzane
    per due cristiani pigghiati:
    due fogli di pasta phillo 36x39
    30 g di burro
    120 g di formaggio Philadelphia
    120 g di pesto di finocchietto *
    4 cucchiai d'acqua
    una melanzana
    un pomodoro secco
    olio per friggere
    due manciate di pinoli
    qualche stelo di erba cipollina
    qualche scaglia di pecorino romano
    sale
    pepe
    sovrapponete i fogli di pasta phillo e poi divideteli in sei rettangoli. Spennellateli a due a due con il burro fuso e infornateli in forno caldo per circa 4-5 minuti a 180°C fino a leggera doratura. Sfornate e fate raffreddare. Tagliate la melanzana a fette nel senso della lunghezza, mettetela in uno scolapasta cosparsa di sale grosso e fate perdere l'acqua di vegetazione per circa un'ora. Sciacquate le fette, asciugatele e friggetele in olio caldo. Fate ferdere l'unto in eccesso su carta assorbente.
    In un pentolino mettete il pesto con l'acqua, scioglietelo su fuoco basso, impiegherete meno di un minuto, spegnete il fuoco e aggiungete il pomodoro secco tagliato a pezzetti, una macinata di pepe e il formaggio spalmabile. Mescolate fino ad ottenere una crema.
    Montate la lasagna direttamente sul piatto da portata mettendo la prima coppia di pasta phillo uno strato di melanzane fritte e una parte della crema di di formaggio, continuate così fino a fare tre strati di pasta phillo. Decorate con un po' di crema, una melanzana fritta arrotolata, l'erba cipollina, i pinoli tostati leggermente e le scaglie di pecorino. 
     
    * Per un barattolo di pesto al finocchietto 

    500 g di finocchietto da mondare, (ne otterrete circa 250 g) 

    2 spicchi d’aglio degerminati

    100 g di parmigiano

    50 g di pecorino
    olio extra vergine d'oliva  

    Se il finocchietto è tenero potete evitare di sbollentarlo, in caso contrario vi consiglio di farlo in acqua salata e per pochi minuti. Frullate poi tutti gli ingredienti, aggiungendo tanto olio quanto basta per amalgamare la salsa (a me ne sono serviti 300 ml).

    martedì 12 luglio 2011

    (quasi) tutte le declinazioni della pasta 1.3

     
    Vi sto annoiando cu tutta 'sta pasta? sono stata acchiappata dalle tradizioni e questa è una minestra che mia nonna Elsa faceva sempre d'estate. Senza pasta la faceva, oggi con lo sposo 'pastaro' ci misi gli spaghetti tagghiati e semu a postu.
    La canuscite la cucuzza longa? figghia dei tinnirumi è, d'estate n'avemu a tinchitè e bonu fa, ci diciunu l'antichi che "rinfresca" lo stomaco...mah! può essere!
    Una ricetta facile, facile. quattru cristiani, pigghiate:
    1 cucuzza longa, zucchina lunga
    3 cipolle rosse di Tropea
    2 spicchi d'aglio
    3 pomodori rossi grossi a grappolo
    350 ml di acqua
    200 g di spaghetti tagliati
    30-40 g di Parmigino intero 
    un mazzetto di basilico
    sale e pepe
    olio extra vergine d'oliva
      
    Tagliate la cucuzza in pezzi maneggevoli, raschiatela con un coltello all'antica, oppure con un pelapatate (ah le attrezzature moderne!). A 'sto punto tagliatela a dadini nichi. Affettate finemente la cipolla con una mandolina, siamo moderni ;). Mettetela in un tegame con due cucchiai d'olio e soffriggetela con l'aglio tagliato a fettine. Aggiungete i pomodori, privati della buccia e dei semi e tagliati a filetti; fate insaporire e aggiungete la cucuzza. Mescolate e versate l'acqua, unite parte del basilico tagliato a pezzetti, salate leggermente, coprite e fate cuocere a fuoco lento per circa 30-40 minuti. Mettete gli spaghetti dentro un canovaccio, richiudete i lembi e, con il palmo della mano scafazzateli, insomma divertitevi riducendoli in piccoli pezzi. Versate gli spaghetti rotti nel tegame, alzate la fiamma e aggiungete dell'altra acqua salata bollente poco alla volta, finendo così di cuocere la verdura insieme con la pasta. A fine cottura, fuori dal fuoco, aggiungete il Parmigiano tagliato a cubetti, aggiustate di sale, pepate e versate un giro d'olio. Mescolate e servite tiepida, decorando con basilico fresco a pezzetti.  

    giovedì 7 luglio 2011

    (quasi) tutte le declinazioni della pasta 1.2

    sono in vena di pasta, anche di ricette della tradizione siciliana; ricette che sanno molto di campagna o di mare; comunque di posti assolati, passate di scirocco, cielo azzurro e terra gialla. Posti e atteggiamenti che mi 'scorrono' nelle vene, come le pennichelle dopo pranzo coccolate dal frinire delle cicale o dalla risacca del mare. L'estate in Sicilia è così, rilassata, calda, appiccicosa, lenta, lenta, lenta...chiudete gli occhi e ditemi se non sentite il mare calmo e le sue onde che vanno e vengono, in un ritmo lento ma inarrestabile. Lo sentite? Che fa vi siete addormentati sulla tastiera?
    va beh, quanno vi svigghiati trovate sta ricettuzza tutta sicula che v'aspetta.
    Intanto dovete trovare la cucuzza per friiri, zucchina da friggere; se non siete della zona difficilissimo è!  E' una zucchina attorcigliata che assume una forma streusa, strana, durante la crescita. Per 4 cristiani haviti a pigghiari: una cucuzza per friiri media, due spicchi d'aglio, un mazzetto di menta, qualche foglia di basilico, mezzo bicchiere d'olio extra vergine d'oliva e un po' di sale. Pestate gli odori con l'aglio e il sale in un mortaio, coprite con l'olio, aggiungete una macinata di pepe e fate riposare per almeno un'ora. 
    Questa ricetta l'avevo già postata qui ma con il dai e dai, del farla e rifarla ho aggiunto qualcosa che fa la differenza. La pasta lunga di rigore è!
      
    Lavate la cucuzza, asciugatela, spuntatela e affettatela con una mandolina. In una padella scaldate dell'olio extra vergine d'oliva, friggete le fette poco alla volta senza salarle; fate perdere l'unto in eccesso su un foglio di carta da cucina, quando si saranno raffreddate mescolatele in una ciotola che conterrà la pasta con il pesto preparato. Fate riposare ancora almeno un'ora. Cuocete la pasta al dente, in abbondante acqua salata, versatela nella ciotola con la cucuzza, mescolate e servite con una spolverata di ricotta infornata. Abbiate cura di conservare qualche fetta di zucchina da mettere sul piatto come decorazione finale. La foto della pasta non sono arrivata a scattarla...n'ha manciammu tutta!

    mercoledì 6 luglio 2011

    (quasi) tutte le declinazioni della pasta

    In questo blog primeggia... il primo AHAHAHAHAH! eh già ci sono 101 ricette di primo e con questa arriviamo a 102, da queste parti la pasta la fa da padrona, sarà che per noi la pasta "è" a prescindere da tutto, almeno una volta al giorno la dobbiamo mangiare, come se ce l'avesse prescritto il medico ;)
    Scialatielli con zucchine, crema ai 3 formaggi e fiori di zucca
    per 4 cristiani
    320 g di scialatielli trafilati al bronzo
    2 zucchine grosse oppure 4 nicaredde
    10 fiori di zucca
    mezza acciughina sott'olio *
    70 g di formaggio Philadelphia
    50 g di Parmigiano grattugiato
    un peperoncino piccante
    1 spicchio d'aglio
    100 g di panna densa
    olio extra vergine d'oliva
    2 fette biscottate
    un mazzetto di prezzemolo
    sale
    * mi  l'havia scuddatu, me l'ha rimembrato Sabrina di Luca & Sabrina di Sapori diVini che tra poco ci regalerà una bella nicaredda ;)
    Lavate e spuntate le zucchine, asciugatele e grattugiatele con una grattugia a fori grossi, scaldate 3 cucchiai d'olio in un wok e soffriggete l'aglio affettato finemente e l'acciughina. Unite le zucchine, con il peperoncino e fateli saltare per pochi minuti, giusto il tempo di fare appassire le zucchine, ma non troppo, quasi a fine cottura unite i fiori di zucca puliti con delicatezza e tagliati a listarelle (eliminate sempre il pistillo che è amarognolo), salate e spegnete il fuoco. Nel bicchiere del frullatore mettete il formaggio spalmabile, il parmigiano e la panna, frullate per amalgamare la salsina. Cuocete la pasta al dente, in abbondante acqua salata. Scolatela, conservando un po' di acqua di cottura. Mescolate la pasta in padella con le zucchine e poi versate la crema di formaggi fuori dal fuoco. Mescolate, distribuite il prezzemolo tritato e le fette biscottate sbriciolate; se necessario fluidificate con un po' di acqua di cottura della pasta. Servite subito.
    PIESSE: la vera verità? i dolci primeggiano nel mio blog ghghghghgh e dopo la pasta :D

    domenica 3 luglio 2011

    Tema: una cena in giardino con gli amici


    Detesto fare l'insegnante, non ne ho la capacità e nemmeno la pazienza. Diciamo che non è un mestiere adatto a me. Però nel caso della GS ovvero la Grande Squadra, capitanata dal team di Cucinando posso fare una deroga. In verità non ho nulla da insegnare ma piuttosto ho dei compiti da lasciare ghghghgh! Giusto ora che la scuola finalmente ha chiuso i battenti a gira mano la GS assegna i compiti ad ognuna di noi; per non annoiarci in questa lunga, lunghissima, issima, issima estate (rendo il concetto di fondo? vorrei non finisse mai ahahahahah)
    Considerando che l'estate si presta a regalarci serate fresche fuori dalle mura domestiche, colgo la palla al balzo e propongo un tema classico, facile, facile. Una cenetta a lume di candela con una pietanza fresca estiva da regalare agli amici. Se non c'è il giardino niente ci fa, si presta benissimo un terrazzo, ma anche un balconcino per un romantico tête-à-tête.
    Nel momento in cui si accendono due o tre candele, si riempiono due vasi con dei fiori, e si porta in tavola il piatto giusto, si beve un vinello fresco, la magia è fatta! 


    Panna cotta speziata con amarene e mandorle a lamelle
    per dieci piccoli contenitori
    500 ml di panna fresca
    250 ml di latte
    9 g di gelatina in fogli
    4 bacche di cardamomo
    4 bacche di ginepro
    100 g di zucchero di canna
    mandorle a lamelle per decorare
    amarene con lo sciroppo
    Mettete a bagno in acqua fredda la gelatina per dieci minuti. In un pentolino mettete la panna, il latte, i semi contenuti nelle bacche di cardamomo, leggermente pestati in un mortaio, le bacche di ginepro leggermente pestati anch'essi e lo zucchero. Portate a bollore mescolando ogni tanto e togliete dal fuoco. Aggiungete la gelatina strizzata, mescolate fino a completo scioglimento. Filtrate con un cinese e poi versate dentro gli stampini individuali. Ponete in frigo per 4-5 ore o fino a quando si sarà solidificata. Sformate i dolcini sui piatti da portata, versate un paio di cucchiaini di sciroppo di amarene, decorate con due amarene a testa, le mandorle a lamelle e servite.