mercoledì 30 aprile 2014

il pasto del venerdì senza carne

alla fine  la pasta con le sarde la fici il venerdì Santo che, dice, non si mangia carne, poi in un vidiri e svidiri ti poi manciari tutta la carne che vuoi, a meno dei commenti dei vegetariani e degli amici vegani, ma chiddu è n'autru paru di maniche, come si dice ccàdiscorsi 'i cafè. Torniamo a mmia e a 'sti tortini. Venerdì matina accattai le sarde e n'accattai assai, esagerata fui, allora dopo un bellu piatto di bucatini con le sarduzze ho composto questi canapè per tutti chiddi che non vulìanu la pasta
per ogni tortino
12 sarde diliscate e aperte a libro 
18 pomodorini 
un mazzetto di finocchietto cotto e sminuzzato a coltello
una manciata mollica atturrata (pangrattato tostato)
in una padella di pietra componete i tortini ponendo dentro un coppapasta uno strato di sarde, uno di finocchietto, uno di pomodorini e uno di mollica atturrata, versate in giro d'olio (poco), salate lo strato dei pomodorini e continuate per altri tre strati, accendete il fuoco e coprite con il coperchio. cuocete per circa 20 minuti a fuoco leggio. Con una paletta, prelevate il tortino, ponetelo sul piatto e sfilate il coppapasta facendo attenzione a non scottarvi. Servite caldo.



lunedì 28 aprile 2014

americanata o no, il dolcetto buono è


E sì, picchì l'americani sunnu particolari, con rispetto parrannu o, per meglio dire, associano, per me, troppi ingredienti, e macari straniperò alle volte l'inzertanu con risultati strabilianti. Non sono riuscita a capire se Naomi è americana o inglese ma niente ci fa picchì a mmia 'sti straticeddi variegati mi piaciru quannu vitti 'sta foto e m'incantai. Pure io li voglio, mi dissi, e, manco a farlo apposta, anzi, a farlo apposta li fici, accurzando nello zucchero, usando le fragole al posto dei lamponi e il cioccolato al posto del cacao ma l'idea e d'idda, e io una citazione fici. Grazie Naomi. Ora vado e glielo conto.
per lo strato bronwnies
180 g di zucchero di canna
200 g di cioccolato fondente
230 g di burro
70 g di farina
10 g di lievito
un pizzico di sale grosso
4 uova
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
per lo strato frullato
170 g di fragole frullate
per lo strato al cheese
250 g di formaggio cremoso a temperatura ambiente
80 g di zucchero di canna
un uovo
40 g di farina
per la finitura
200 g di fragole

Sempre con rispetto parlando, ho proceduto secondo il mio metodo classic per realizzare il brownie, chi vuliti io sono come le pecore, seguo un percorso già segnato.
Sciogliete il cioccolato ridotto a scaglie con il burro, a bagnomaria, fate intiepidire e poi mettetelo in una ciotola, aggiungete lo zucchero e sbattete con una frusta per amalgamare, unite un uovo alla volta, aggiungete la farina setacciata con il lievito, il sale e l'estratto di vaniglia. Mettete da parte e preparate lo strato bianco. Sbattete il formaggio con lo zucchero, aggiungete l'uovo e la farina setacciata, amalgamate bene.
Foderate una teglia rettangolare o quadrata di circa 25x30 cm, con un foglio di carta forno, versate i due terzi del composto al cioccolato, distribuite la purea di fragole, lo strato bianco e l'ultima parte di composto al cioccolato. Con una forchetta realizzate dei ghirigori e finite affondando nell'impasto le fragole intere. Infornate in forno caldo a 150°C, almeno per il mio, non conosco la potenza del vostro forno, per 40 minuti circa. Sfornate e fate raffreddare qualche miniti prima di sformare e tagliare a pezzi


sabato 26 aprile 2014

cucinò la mamà


Attruvai una ricetta della nonna paterna, cosa rarissima fu, picchì d'idda non ho ricette da tramandare a parte questa, che tra l'altro mi ha raccontato e preparato me matri qualche giorno fa, qui da me. Non si capisce molto dalla foto, vero è, non sono stata capace di carpire la bellezza e la bontà di questo piatto che, dice mia mamma, come lo faceva la nonna Anna, mai più nessuno. Questo lo dice lei che assaggiò chiddi di me nonna ma vi assicuro che questi non vi faranno fare mala fiura.
Ve lu cuntai che fa me matri quannu cucina? Una confusione inenarrabile di cose, mestoli, pignate, utensili vari, mappine e olio unnegghiè, 'nsumma, sporca mille e mille cose ma chiddu che vene fori è una poesia. 

12 carciofi grossi
un kg di cipolle rosse
150 g di olio extra vergine di oliva
per l'agrodolce
4 cucchiaini di zucchero
120 g di aceto di vino bianco
pan grattato
menta
prezzemolo
pulite i carciofi e recuperate i cuori, tagliateli a metà, eliminate il fieno interno e tuffateli in acqua acidulata con il succo di un limone. Mondate la cipolla e affettatela grossolanamente. Irrorate con olio una padella capiente, versate cipolla, i carciofi affettati e cuocete  per circa mezz'ora, dipende dalla grossezza dei carciofi, con il coperchio e a fuoco lèggio; quando, con i rebbi di una forchetta trovate il carciofo quasi tenero, alzate la fiamma e fate asciugare l'acqua di vegetazione togliendo il coperchio. Preparate l'agrodolce, in una ciotolina sciogliete  lo zucchero nell'aceto. Quando l'acqua sarà evaporata aggiungete l'agrodolce e fate evaporare a fiamma alta per circa 10 minuti mescolando. A fine cottura spolverate con un mazzetto di menta e uno di prezzemolo. Se volete, dividete il composto in due, una parte mettetelo in una ciotola, l'altra metà  lasciatelo in padella, mescolate  una manciata di pan grattato. Servite tiepidi o a temperatura ambiente.

venerdì 18 aprile 2014

una piccola torta di mele

ho aspettato un responso prima di pubblicare questa ricetta, aspittai di sapiri se era bona; vi cuntu tutto dal principio, s'annunca non s'accapisce niente.
Il mio amico Salvo, all'anagrafe (credo) Salvatore, Salvuccio ppì mmia, il 15 aprile fici il compleanno e io ci purtai 'na torticedda nica; nica picchì sò mugghieri bravissima è quindi la mia era solo un'occasione pì fari 'na merenda al vivaio aunni travagghia, vivaio Benfratelli in Paliemmu. Ci dissi: un esperimento è quindi se è buona, mano sul cuore, la pubblichiamo e ti pigghi 'sta grossa responsabilità.
Il responso positivo fu, quindi ecco la ricetta, che dovrò rifare per sapiri diri chi fici.
per l'impasto
150 g di burro
120 g di zucchero di canna
220 g di farina di rimacinato Senatore Cappelli
una bustina di lievito (18 g)
3 uova
per il ripieno:
75 g di di burro
340 g di mele sbucciate (circa 3 mele piccole mele Pink Lady)
una foglia d'alloro
50 ml di Marsala
50 g di zucchero
40 g di mandorle pelate
per la finitura:
una mela Pink Lady
qualche fiocchetto di burro
una manciata di zucchero di canna

pelate le mele, togliete il torsolo e tagliatele a dadini, ponetele dentro un tegame con il burro, la foglia d'alloro e lo zucchero, fate cuocere qualche minuto e poi sfumate con il Marsala, cuocete fino a restringere quasi del tutto il liquido e fate raffreddare. In una padella antiaderente tostate le mandorle intere e poi fate raffreddare, tenete qualcuna, circa 8 per la decorazione e tritate a filetti le altre.
montate lo zucchero a temperatura ambiente con il burro, fino a ottenere un composto spumoso, unite le uova uno alla volta e infine la farina setacciata con il lievito. Aggiungete le mele cotte con il liquido di cottura e le mandorle tritate, mescolate con una spatola per amalgamare con delicatezza. Lavate la mela che vi servirà per la finitura, eliminate il torsolo con l'apposito attrezzo, tagliatela in due e affettatela con una mandolina. Versate il composto dentro una teglia da 20 cm di diametro, livellate e distribuite le fette di mela a raggiera, inserite le mandorle intere negli interstizi della torta, distribuite lo zucchero di canna e il burro. Infornate in forno caldo a 160°C almeno nel mio caso per circa 50 minuti o fino a quando inserendo uno spiedino dentro la torta questo ne uscirà asciutto e pulito.

martedì 15 aprile 2014

A.A Ancora Asparagi

E ora basta! Almeno per un po'.
Bello è bello, che quando arriva la primavera faccio incetta di ingredienti di stagione, poi però mi fisso; mi capita come ai picciriddi che ritrovano giocattoli con i quali non giocavano da tempo, però si stancano e cercano qualcosa di nuovo. Uguale uguale io con gli asparagi, metto da parte per una prossima volta, magari prima che finiscano.
400 g di asparagi da mondare
100 g di panna a lunga conservazione
30 g di parmigiano grattugiato
2 uova
sale
pepe
noce moscata
olio
pan grattato
eliminate la parte dura degli asparagi, cuoceteli al vapore, salate e conservate qualche punta per la decorazione, frullate il resto. 
Sbattete in una ciotola le uova con la panna, aggiungete il parmigiano, aggiustate di sale e unite la purea di asparagi, pepate e grattugiate un po' di noce moscata. Oleate 4 stampini monoporzione da crem caramel, cospargete con il pan grattato, suddividete il composto agli asparagi, poneteli dentro la vaporiera e cuocete per circa 20 minuti.

domenica 13 aprile 2014

leggerissima, come una nuvola

buona da morire, certo "da morire" per modo di dire,non si muore con un dolcino al limone ma trovare un aggettivo che la definisca non è facile, quindi vi esorto o prepararla in queste jurnate di festa. Un dolcino fresco e primaverile dal sapore di limone che predomina in modo leggero; iddu vince su tutti senza struppiare a l'autri. Provati e poi mi dicìti.
Buona domenica delle Palme
per la base
300 g di biscotti Digestive
150 g di burro
60 g di zucchero di canna
60 g di mandorle
per il ripieno
200 g di mascarpone 
200 g di zucchero di canna
160 g di Philadelphia
120 g di panna acida
3 uova
25 g di succo di limone
5 g di scorza di limone
per la meringa
120 g di zucchero semolato
10 ml di sciroppo di glucosio
2 albumi 
26,6 ml di acqua

 
Foderate il fondo di una teglia da 24 cm di diametro apribile, ungetela bene con del burro morbido. Portate i formaggi a temperatura ambiente. Scaldate il forno a 150°C. Rompete i biscotti e metteteli dentro il frullatore con le mandorle, il burro a pezzetti e lo zucchero, frullate fino a ottenere un composto omogeneo. Distribuite la crosta di biscotti sul fondo della teglia e sul bordo unti di burro, livellate con il dorso di un cucchiaio e mettete in frigo. In una terrina sbattete il Philadelphia con il mascarpone con una frusta elettrica per amalgamare, aggiungete lo zucchero e poi la panna acida, il succo e la scorza del limone; aggiungete le uova uno alla volta e versate la crema sopra i biscotti, infornate e cuocete per circa 45-50 minuti. Lasciate raffreddare nel forno spento con lo sportello aperto.
preparate la meringa, io ho seguito la ricetta di Michel Roux: versate l'acqua in una casseruola dal fondo spesso, aggiungete lo zucchero e il glucosio e ponete su fuoco medio. Portate a bollore mescolando ogni tanto, alzate la fiamma e controllate, con un termometro, che il composto raggiunga i 110°C. Montate gli albumi a neve, quando lo sciroppo ha raggiunto i 121°C, togliete la pentola dal fuoco, aspettate che smetta di bollire e dopo 30'' versate a filo lo sciroppo sugli albumi sbattendo a bassa velocità finché il composto sarà sodo. Quando tutto lo sciroppo sarà stato assorbito continuate a sbatterea bassa velocità per 15' finché la meringa sarà quasi fredda.
Quando il cheesecake sarà freddo, riempite un sac-a-poche usa e getta munito di bocchetta a stella, spremete sul dolce decorandolo con la meringa seguendo un disegno a onde. Passate sulla superficie un cannello per caramellare la meringa oppure mettete la torta sotto il grill del forno. Passate in frigo fino al momento di servire





giovedì 10 aprile 2014

I ferri fanno il mastro

e su questo non si discute, puoi essere un meccanico bravissimo ma senza le chiavi a snodo, le chiavi a stella, i giravite e un mucchio di altre cose non hai dove andare, non è strada che spunta, meglio livarici manu. Ecco, non so per uno chef, non me ne intendo, parru ppì mia se mi levano delle buone pentole, attrezzi magici e l'attrezzatura bionica in cucina mi vedo persa, certo mi ci vorrebbero qualcosina in più dei 60 cm risicati che ho come piano di lavoro, ma non si può avere tutto dalla vita...no direi proprio di no
vi cuntu chi fici con la mia attrezzatura magica:
per due cristiani, me figghia e iu, pigghiai 600 g di patate a buccia rossa, le ho pelate e messe dentro la tramoggia della centrifuga, Il succo che ho ottenuto l'ho usato per addensare una salsa, la polpa di patata l'ho messa in una ciotola; l'ho condita con un uovo medio, 30 g di Montasio grattugiato, tre rametti di maggiorana tritati, 30 g di pangrattato, un gocciolino d'olio extra vergine d'oliva, un po' di latte per ammorbidire l'impasto, nu sacciu quantio ci nnì misi mettetelo poco per volta, l'impasto deve essere morbido. Ho finito con sale e pepe.
Confezionai due tortine con l'aiuto di un coppapasta (ma quanti aiuti ho?) e li misi 'natticchiedda di lato. Poi pigghiai una zucchinetta genovese bella pulita e spuntata, l'ho messa, insieme con 'na manciata di ravanelli (6) puliti e spuntati anche quelli, nella tramoggia del robot multifunzione e, con un disco per grattugia picciriddu ottenni una filinia di verdure, talìate che bedde!

le verdurine poi, le ho fatte saltare, per eliminare l'acqua di vegetazione, dentro una padella in pietra, senza grassi e messe da parte al caldo.
 Ho pulito la padella con un foglio di carta da cucina, l'ho rimessa sul fuoco per farla arroventare un'altra volta e ho cotto i tortini di patate, a fuoco leggìo, li ho girati di tanto in tanto e con il coperchio ho ottenuto un effetto forno.

ho impiattato decorando con le verdure cotte, una manciata di pomodorini piccadilly tagliati a rondelle, sale, pepe, un giro d'olio e la crema di aceto balsamico.
La cosa bella fu la frase di me figghia: mamma me li rifai?


domenica 6 aprile 2014

scopiazzando da Sale&Pepe

 Marzo è, marzo 2014, il numero passato, pagina 41. Se lo trovate ancora in edicola ma mi pare difficile, compratelo, 'sta pasticedda è favolosa, credetemi sulla parola e facitivvila puru vui picchì merita un plauso, una stenninovescion, un encomio, un bacio in bocca.
 facilissima, veloce e buona,ma chi vuliti di cchiù? Il titolo recita: mezzi pennoni con salsa di asparagi, bacon e provola.
Andiamoci da qui; di meNzo avevo le maniche e chidde ci misi.Il bacon finiu e ci misi la pancetta affumicata, la provola mi facìa 'ntipatia quindi usai il Montasio. Ordunque il titolo addiventa: mezze pennoni maniche rigate con salsa di asparagi,bacon pancetta affumicata e provola Montasio. In buona sostanza un quasi copiato che merita di essere menzionato.
per 4 cristiani:
400 g di mezze maniche rigate (anche un po' in più)
400 g di asparagi già mondati
60 g di pancetta affumicata tagliata sottilissima
120 g di Montasio
30 g di farina setacciata
40 g di burro
150 ml di latte caldo
noce moscata
sale
pepe
cuocete gli asparagi al vapore per 15 minuti,conservate qualche punta cotta, il resto frullatelo nel mixer e mettetelo da parte. In una casseruola di pietra ben arroventata, scottate la pancetta per pochi istanti da ambo i lati e ponetela in un piatto. Usate la stessa casseruola per sciogliere il burro, aggiungete la purea di asparagi e mescolate con una frusta a fili. Unite la farina e, poco dopo, il latte caldo, mescolate per amalgamare. Cuocete per pochi minuti fino a quando  la salsa si sarà rappresa. Spegnete il fuoco, unite 40 g Montasio grattugiato, salate, pepate e grattugiate abbondante noce moscata o secondo i vostri gusti.
Cuocete la pasta in abbondante salata, scolatela e versatela in una terrina (conservate un po' di acqua di cottura), condite con la salsa di asparagi, mescolate e fluidificate con dell'acqua di cottura della pasta, la giusta quantità per amalgamare bene pasta e condimento. Impiattate decorando con un quarto degli asparagi e un quarto della pancetta. servite in tavola con il rimanente Montasio grattugiato e poi mi diciti, ah!