lunedì 30 luglio 2012

l'apparenza

in effetti dalla foto l'uno potrebbe, vagamente, assomigliare all'altro, ma è pura apparenza; la sostanza è ben lontana dalla similitudine. Ma voglio cuntarvi, con ordine, chi succidiu: un bel giorno, prima che decidessimo di taliare una partita dell'Italia agli europei di quest'anno, mi imbatto in un'immagine favolosa su Pinterest, clicco sulla foto per raggiungere il blog che ha prodotto questo cibo memorabile e scopro che, nonostante il nome dal sapore d'oltreoceano, l'autrice parla (scrive) in italiano, probabilmente è italianissima o simil italiana ma sicuramente tifosa dell'Italia. Un paio di battute tra i commenti e mi conservo la ricetta per rifarla la sera della finale...
Aggiungo solo il fatto che non ho realizzato queste margheritucce, ve ne siete accorti? Se di sfiga si tratta è tutta colpa mia, perché l'unica partita che ho visto fu proprio la finale e, per di più, non ho realizzato i bene_auguranti ciuriddi.  Per giorni m'ammucciavu dietro un pastrano nonostante il caldo appiccicaticcio, pensando che tutta l'Italia sapesse che c'entravo qualcosa con il fallimento della nostra nazionale. Va beh! Niente ci fa, ci ho messo un po' prima di convincermi che non ci curpo. La vera ricetta leggetela da Caris, è spiegata passo passo in maniera impeccabile, io mi limito a dirvi che cosa ho combinato ieri; mi ricordavo con (buona?) approssimazione che si trattava di un impasto per pizza e, senza taliare la ricetta mi sono lanciata con il mio solito impasto...poi, dopo, molto dopo, successivamente, in un secondo momento, [...] ho pensato di leggere la ricetta. Ho sbagliato (quasi) tutto, sono un'arrogante e presuntuosa cuciniera da strapazzo, ma nonostante questo era una buona pizza con wurstel, svizzero e ketchup, non oso immaginare quelli veri. Grazie Caris :*

venerdì 27 luglio 2012

còcila come voi...sempre cucùzza è!

'U Signuruzzo si scurdò che semu in estate e svacantò secchiate d'acqua a tinchitè per giorni e giorni; aieri c'era talmente tanto scuro che di matina accinnìvi n'anticchia di cannili, non si vidiva nenti di nenti.  Ma ccà semu, fortuna che oggi se n'addunò e spuntò un suli che sbrilluccica puru l'anima. Menu mali va, picchì già 'un ma fidava cchiù. 

Premessa tutta sicula, scusate ma l'umore mio va in blocco da malutempu, e per quanto la pioggia serva come rimedio alla siccità, io me ne vado di testa. Poi mittici tutta una serie di cose che ammattono e ficimu 'nzizola; niscìa al naturale :) 
Oggi di zucchine voglio parlare, ce ne sono di moltissime varietà; quella che ho utilizzato per questa torta è quella che a Palermo chiamano ppì friiri, cioè da friggere, l'ho usata anche qui per condire questa pasticedda di tradizione. 
per 4 cristiani:
1200 g di zucchina da friggere
50 g di parmigiano grattugiato
30 g di cacio cavallo Ragusano DOP semi stagionato grattugiato
3 uova
400 g di mozzarella tagliata a fettine e fatta sgocciolare in un colapasta
200 ml di panna densa
un mazzetto di prezzemolo
un mazzetto di menta uno spicchio d'aglio
pepe
in una ciotola mescolate 
70 g di pangrattato
30 g di parmigiano grattugiato
30 g di cacio cavallo Ragusano DOP semi stagionato grattugiato

Lavate e asciugate le zucchine, spuntatele e affettatele nel senso della lunghezza utilizzando una mandolina per ottenere uno spessore di circa 3 mm. Friggetele in olio caldo e poi fatele sgocciolare su carta assorbente. In una ciotola sbattete le uova con i formaggi, il pepe, la panna e le erbe aromatiche tritate finemente con lo spicchio d'aglio 
Ungete una teglia di ceramica e disponete uno strato di zucchine, coprite con metà della mozzarella affettata, metà del pangrattato condito con i formaggi (lasciatene una manciata per la finitura) e un terzo del composto di uova. Proseguite con un altro strato di zucchine, la mozzarella, il pangrattato condito e un altro terzo delle uova. Finite con un altro strato di zucchine, le uova e una manciata di pangrattato. Infornate in forno caldo a 180°C per circa 20 minti, giusto il tempo di fare amalgamare i sapori.
 Il titolo del post è un detto siculo, ma immagino che si dica un po' ovunque: cuocila come vuoi sempre zucca (o zucchina) rimane. Come dire che sempre senza sapore resta. Invece posso asserire che, questa varietà di zucchina, è molto dolce.Queste poi, che sono finite dentro il forno, hanno un sapore speciale perché mi sono state regalate, coltivate e raccolte in un orto privato.  


mercoledì 25 luglio 2012

cuore e batticuore

Mizzica, ma l'estate quante cose buone ci regala? Una fantasia di frutta e verdura, un tripudio di cose duci, colorate e varie. Non ho parole, per la quantità di frutta che sbrilluccica di luce propria. Non feci la foto al frutto prima di trasformarlo in questo dolcino ma andate qui a vedere cosa sono le susine di cuore o susine di Monreale; una prelibatezza!
per 10 cristiani
Crumble di susine di cuore
un kg di susine
60 g di zucchero
una stecca di vaniglia
per il crumble
100 g di burro
80 g di zucchero di canna
110 g di farina di farro
50 g di farina di cocco
gelato alla vaniglia per servire
10 contenitori da creme caramel da 150 ml di capacità.
Eliminate il nocciolo alle susine, dopo averle lavate, aggiungete lo zucchero, i semi della vaniglia e la bacca stessa, mescolate e lasciate riposare circa un quarto d'ora. Preparate il crumble mescolando lo zucchero, le farine, e, con la punta delle dita, il burro freddo ridotto a pezzetti, ottenere delle briciole; ponete il contenitore in frigo con questo caldo.  Accendete il forno a 160°C e, mentre arriva alla temperatura, eliminate la bacca di vaniglia e distribuite la frutta nei contenitori, dividete le briciole e infornate per circa 45 minuti o fino a quando l'impasto prenderà colore. Tirate fuori dal forno, fate intiepidire leggermente e servite con una pallina di gelato alla vaniglia posta sul crumble.


lunedì 23 luglio 2012

un copiato che soddisfa!

una pizza millefoglie, niente di che direte voi, ma vi assicuro che questa ricetta-non ricetta è un'idea da realizzare più volte. Piaciu a granni e picciriddi e poi, il suo ingresso, fa 'n'anticchia di teatro con gridolini di giubilo da parte dei picciriddi e varie esclamazioni di stupore e meraviglia. Ho visto la foto su una raccolta del meglio di Sale& Pepe; le modifiche che ho apportato sono di natura soggettiva: sulla rivista viene usato un rotolo di pasta per pizza pronto e mozzarella di bufala. Manco a dirlo, la pizza l'ho preparata in casa, volete mettere il piacere? Ho sostituito la mozzarella di bufala, buonissima ma troppo acquosa, con un rotolo di mozzarella infine, ho fatto quattro strati di pizza...una mille_e_mille_foglie altro che storie!
eravamo cinque granni e quattru picciriddi, considerando che era un accompagnamento a due secondi di verdure ho impastato 400 g di farina mista
300 g di farina manitoba
100 g di semola di rimacinato
280 g di acqua
10 g di sale
un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
10 g di lievito di birra fresco
3 melanzane lunghe
4 pomodori San Marzano non troppo maturi
2 rotoli di sfoglia di mozzarella
sale
pepe
un mazzetto di basilico
olio per friggere
Mettete le farine nella planetaria o su un piano di lavoro, sbriciolate il lievito e cominciate a impastare, aggiungete l'acqua tiepida poco alla volta, l'olio e infine il sale. Otterrete un impasto molto idratato; fate qualche giro di pieghe aiutandovi con altra farina, ponetelo in un luogo riparato da correnti per farlo lievitare fino al raddoppio. Nel frattempo tagliate le melanzane a rondelle da tre millimetri e ponetele dentro un colapasta, cospargetele con il sale e fate perdere l'acqua di vegetazione per un'ora circa. Trascorso il tempo necessario, sciacquatele, asciugatele e friggetele in olio caldo e poi fatele scolare su un foglio di carta assorbente. Riprendete la pasta e lavoratela con le mani su un piano infarinato, dividetela in otto pezzi di ugual peso e stendeteli uno alla volta cercando di ottenere una forma allungata di circa 20X10 cm con uno spessore di circa 3 millimetri. Ponete le schiacciatine su una teglia foderata con carta forno; praticate delle incisioni oblique e parallele, su due di esse sulle restanti praticate dei buchetti con i rebbi di una forchetta. Prima di infornare, in forno caldo a 200°C, spruzzate con le mani delle gocce di acqua fredda. Cuocete per circa 10 minuti e poi fate raffreddare. Affettate i pomodori e allargate le sfoglie di mozzarella e tagliatele in tre parti. Su un'altra teglia foderata con carta forno, disponete una schiacciatina, poi distribuite parte delle melanzane, uno strato di pomodori un pizzico di sale, uno di pepe e qualche foglia di basilico e un terzo del foglio di mozzarella. Continuate così fino a coprire con la schiacciata con i tagli obliqui. Finite con altre melanzane e pomodori. Realizzate nel medesimo modo anche l'altra millefoglie e infornate a 200° per 10 minuti. Prima di servire, tagliata a fette, irrorate con un filo d'olio extra vergine d'oliva.

venerdì 20 luglio 2012

con "Salutiamoci" arrivo a 700!

Credo che un traguardo, qualunque esso sia, vada enfatizzato, festeggiato, illuminato in qualche modo e sono orgogliosa di pubblicare il mio settecentesimo post legandolo a Salutiamoci il progetto legato alla nostra salute, al nostro modo di volerci bene a tavola; curato, sostenuto e architettato da loro quattro, favolose donne del webbe. Bri, Lorenza, Stella e Roberta che in questo mese ospita il progetto con le zucchine.
Vi spìo come funziona Salutiamoci: doviti cociri 'na cosa bona e bedda ma soprattutta sana, sanissima nel rispetto della stagionalità evitannu cibi industriali e seguendo questa tabella. Dovìti cociri cosi che fannu bono al vostro corpo, alla vostra salute. Tutti possono partecipare, se avete un blog mettete il logo con la melina e il link al post di Cobrizo, poi lasciate la vostra ricetta nei commenti. Amunì salutatevi puru vui
potete partecipare con ricette nuove o con quelle vecchie purché facciate un nuovo post con il logo dell'iniziativa...eddai non fatevi pregare!
Zucchine ripiene
per 2 cristiani:
4 zucchine piccole genovesi
una cipolla rossa di Tropea
10 g di passolina (uva passa) 
20 g di pinoli
20 g di pomodoro secco
60 g di pangrattato
un' acciuga sotto sale
un ciuffo abbondante di origano fresco
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe



Lavate le zucchine, spuntatele e scottatele in acqua bollente, salata, per 10 minuti. Scolatele e lasciatele intiepidire. Ammollate l'uva passa in acqua tiepida per 10 minuti. Nel frattempo pelate la cipolla e affettatela sottilissima con l'aiuto di una mandolina. Tagliate a metà le zucchine nel senso della lunghezza e, con molta delicatezza, asportate la polpa. Soffriggete la cipolla in 3 cucchiai d'olio, aggiungete l'acciuga, dissalata sotto l'acqua corrente, i pomodori secchi precedentemente ammollati in acqua calda per dieci minuti, risciacquati e tritati finemente, infine la polpa della zucchina tritata; cuocete per cinque minuti. A parte tostate leggermente i pinoli e poi il pangrattato. Mettete in una ciotola tutti gli ingredienti preparati, una macinata di pepe e le foglioline di origano, mescolate per amalgamare e farcite le zucchine. Disponetele in una teglia foderata con carta forno e infornate in forno caldo a 160°C per 20 minuti circa.
 salut

mercoledì 18 luglio 2012

Rosaliaaaaa. Componiti. Svergognata!

sono immersa nei miei pensieri, i più diversi e affastellati gli uni agli altri, mentre sono in cucina e lavo le milincianedde, quando ad un tratto, uno in particolare, mi stampa un sorriso sulle faccia, facendomi scoprire i denti. I milinciani ammuttunati mi fanno venire in mente una battuta di un film con Tiberio Murgia, che pur essendo sardo_sardo, è la caricatura del classico siculo. Ammuttunata ha molti significati, abbottonata, lardellata, chiusa, ripiena.  Il mio pensiero lo associo a una tipica donna sicula, di una bellezza travolgente, colori scuri, un seno pieno, molto provocante, di una billizza che emana cuntitizzamagari vistuta di nivuru, e la cammisedda non troppo ammuttunata..."Rosalia, componiti, svergognata! E sorrido.
Mah! quannu sunnu sula 'u ciriveddu  va a vacante, senza rete, vuota e con pensieri anche scomposti, però, la mia solitudine, mi fa compagnia e mi fa anche ridere.
per quattro cristiani:
un chilo di melanzane niche, piccole
un chilo e mezzo di pomodoro maturo
un ciuffo di basilico
una cipolla rossa
50 g di caciocavallo Ragusano D.O.P
20 g di pomodori secchi
4 spicchi d'aglio
un ciuffo di menta
sale
zucchero
sale grosso
pepe
olio extra vergine d'oliva

Lavate le melanzane; togliete il picciolo e praticate dei tagli non troppo profondi su quattro lati lasciano intatti la base e la corona in alto, devono essere delle incisioni, delle tasche verticali. Ponete le melanzane dentro un colapasta e cospargete con il sale grosso, fate perdere l'acqua di vegetazione per circa un'ora. Nel frattempo  affettate finemente la cipolla, mettetela in un tegame e fate soffriggere, in 3 cucchiai d'olio e poi aggiungete un goccio d'acqua, fino a stufarla; lavate il pomodoro, tagliatelo a pezzi grossolani e aggiungetelo al soffritto, aggiungete il basilico spezzettato e fate cuocere per circa 20-30 minuti. Passate tutto con il passa pomodoro, rimettete dentro il tegame e fate stringere ancora un quarto d'ora, salate, pepate e spegnete il fuoco. Tritate l'aglio con la menta, affettate finemente i pomodori secchi, dopo averli fatti rinvenire in acqua calda e asciugati, unite il caciocavallo grattugiato e mescolate. Sciacquate le melanzane, asciugatele e riempite le tacche con il ripieno preparato, con delicatezza, aiutandovi con la lama di un coltello.
 Friggete le melanzane nell'olio bollente, rosolate da tutte le parti fino a colorirle. Passatele nel sugo e cuocete ancora un quarto d'ora. servite come contorno o come antipasto.

martedì 10 luglio 2012

GELO!

D'estate ci vogliono le cose fresche, lo so anch'io che ci sguazzo nel caldo e nell'appiccicaticcio. Fresche, anche se non gelate; il gelo, da noi, è una gelatina, un dolcetto tremolante non troppo duci e rinfrescante. Se gustato in piccole dosi è perfetto. Dategli la forma che più vi piace, può diventare un semplice, accattivante e ottimo dessert, oppure un buon ripieno per una crostata. Nella ricetta tradizionale l'acqua viene profumata con un bicchiere di fiori di gelsomino; ma c'è chi pensa che il ciavuru du ciuriddo sia troppo forte. Si porta a bollore e poi si fa raffreddare prima di eliminare i fiori. Alcuni mettono dentro anche la zuccata, io no. 
Gelo 'i miluni
500 g di anguria senza buccia e senza semi
500 ml di acqua
150 g di zucchero
90 g di amido di frumento
20 g di gocce di cioccolato
1 bacca di vaniglia
fiori di gelsomino, granella di pistacchi e gocce di cioccolato per decorare
frullate l'anguria con l'acqua, passate poi a setaccio. Mettete il succo in un tegame con lo zucchero e l'amido setacciato e aggiunto poco alla volta mescolando per evitare i grumi. Unite i semi della vaniglia e la bacca stessa, portate a ebollizione a fuoco leggio mescolando ripetutamente. Fate sobollire uno o due minuti, spegnete e fate raffreddare, mescolando ogni tanto. Eliminate la bacca e aggiungere le gocce di cioccolato. Dategli la forma che volete, versate nelle ciotoline, in uno stampo a semisfere, in un unico stampo da budino oppure dentro il guscio di pasta frolla già pronto. Ponete in frigo per almeno due ore. Sformate su un piatto da portata e decorate con gocce di cioccolato, pistacchi tritati e fiori di gelsomino.


lunedì 9 luglio 2012

un'estate che vorrei potesse non finire mai

 Lo so cosa state pensando: "questa tizia [io] ha due dischi rotti a disposizione; uno per l'inverno e l'altro per l'estate". Non fate così, voi che pensate ciò, prendete quello che di buono vi propongo. E che sarà mai accendere la brace con 40 gradi? Voi accinnitila alla scurata quando la calura lascia il posto al cangio di temperatura. Gli spiedini preparateli al mattino, li riponete in frigo e poi curriti al mare; con i piedi  ammollo all'acqua e la canzone dei Negramaro nelle orecchie, mancu ve ne addunate della passata di calura. Faciti come dicono in televisione, bevete molta acqua e mangiate molta frutta; la sira si nnì parra.
Involtini di pancetta 'nciminati
tre fette di pancetta fresca a persona
tre rametti di alloro a persona
cimino, sesamo bianco q.b.
due cipolle rosse
olio extra vergine d'oliva
un limone
sale e pepe
mettete la carne a macerare per circa un'ora in olio, sale, pepe, qualche foglia di alloro e la scorza del limone. Lavate i rametti di alloro ed eliminate le foglie che lo ricoprono, tranne quelle apicali. Tagliate a spicchi le cipolla e infilzateli in ogni rametto, fino in cima. Avvolgete le fette di carne intorno allo stecco e passatele sul sesamo, pressando per farlo aderire. Ponete gli involtini sulla piastra barbecue, irrorate con l'olio della macerazione e cuocete sulla griglia.

venerdì 6 luglio 2012

a piedi nudi sul prato

Una quasi citazione di un film fici, per invitarvi al picnic sull'erba, che fa venite? Non c'entra nulla la trama della pillicola. Niente soggere 'ntricuse e mancu crisi matrimoniali, qui si tratta di una fuga dalla realtà, per alcuni e di un piacevole momento bucolico, per altri; il caldo estivo si raffredda sotto le fresche frasche degli alberi, non lo dico io ma gli scIENziati...AH! La scIENza! Certo bellissimo il mare, ma volete mettere, ogni tanto, l'umido della terra a contatto con la pelle? Occhio alle formicole che "nel loro piccolo s'incazzano" e pretendono le briciole :D. Amunì, ognuno porta una cosa, tanto la casa capi quanto vuli 'u patruni! Ah! io porto la frittata ghghghghgh!
Frittata di patate al forno
500 g di patate a buccia rossa
5 uova
50 g di formaggio cremoso
40 g di parmigiano grattugiato
3 cucchiai di latte
1 cucchiaio di pesto alla genovese
una presa di erbe di Provenza
una manciata di pinoli
burro oppure olio per ungere lo stampo
pangrattato
sale e pepe
Lavate le patate, mettetele dentro una casseruola con acqua fredda, portate a bollore e salate l'acqua; fate cuorcere per mezz'ora o fino a quando i rebbi di una forchetta infilzano la polpa della patata con delicatezza, non devono essere troppo cotte. Scolatele, pelatele e tagliatele a cubetti. Versate un giro d'olio crudo e lasciatele riposare. Sbattete energicamente le uova, aggiungete il latte, le erbe aromatiche, i formaggi e il pesto,  sempre sbattendo, salate e pepate, in ultimo amalgamate le patate. Se desiderate un effetto"cake lievitato" sbattete gli albumi a neve e aggiungeteli, con movimenti dal basso verso l'alto, dopo aver unito tutti gli ingredienti e comunque sempre prima delle patate. Ungete una teglia da plumcake, spolveratela con  del pangrattato e versate il composto, livellatelo e distribuite i pinoli e 'n'anticchia di pangrattato. Infornate in forno caldo a 200°C per circa mezz'ora poi abbasate la temperatura a 180° per altri 10 minuti. Vi consiglio comunque di basarvi sulla conoscenza del vostro forno.

mercoledì 4 luglio 2012

una tira l'altra

non c'è nenti 'i fari le ciliegie sono micidiali, dici basta ma se non vedi il fondo...niè, che ve lo dico a fare? Lo sanno tutti, ranni e picciriddi. 'Na vota, quannu me patri era picciriddu, spiriu. I miei nonni lo cercavano ma niente, era sparito dalla circolazione: "Ninuzzo, Ninuzzo dove sei?" e lui, muto, rimaneva ammucciato sotto al letto grande. Mia nonna era seriamente preoccupata, picchì me patri discolo era. Poi l'hanno ritrovato sotto al letto che dormiva accanto al cesto delle ciliegie...svacantato, vuoto.
Ovviamente, questa mia, non è per nulla un'invenzione, una semplicissima panna cotta aromatizzata, fresca e piacevole a fine pasto.
per 8 bicchierini da 100 ml di capacità
500 ml di panna fresca
150 ml di latte
130 g di zucchero + 15 g
una baccello di vaniglia
4 bacche di pimento
500 g di ciliegie
10 g di colla di pesce
mettete la colla di pesce a bagno in un po' di acqua fredda. Lavate le ciliegie e mettetene da parte 8 o se sono a coppia legate dal picciolo, 16. Snocciolate le altre, tagliandole a metà. Pestate il pimento in un mortaio e aggiungete la polvere alle ciliegie tagliate in due, mescolate insaporendo con 15 g di zucchero; fate macerare giusto il tempo di preparare la panna cotta. Mettete in un pentolino il latte, la panna, lo zucchero e la vaniglia incisa lungo la lunghezza e i suoi semi, portate quasi a bollore, spegnete e, fuori dal fuoco, aggiungete la colla di pesce. Mescolate e fate intiepidire qualche minuto; distribuite le ciliegie nei bicchierini e poi versate la panna cotta. Fate raffreddare ancora un po' ma non completamente prima di guarnire con le ciliegie messe da parte. Ponete in frigo per almeno 4 ore

lunedì 2 luglio 2012

Scipione o Caronte in estate portano solo buoni frutti

come le melanzane...
pure sbattute al muro me le mangerei, e perché no? Magari condite con un filo d'olio buono e un trito d'agghia e basilicò! Questo condimento per la pasta me lo cuntò 'na volta me cugnata Antonella, ero da picca maritata. Ora io vi cuntu comu aviti a fari:
Pesto di melanzane
per 4 cristiani:
uno spicchio d'aglio
80 g di olio extra vergine d'oliva
due melanzane nere circa 700 g
10 foglie di basilico
ricotta salata
sale
pepe



 La sera prima mettete l'aglio dentro un vasetto con l'olio, chiudete con un tappo e fate riposare tutta la notte. Il giorno dopo pelate parzialmente le melanzane dopo aver tolto il picciolo e averle lavate ed asciugate. Tagliatele a cubetti non troppo piccoli e ponetele dentro un colapasta con il  sale, per fare perdere l'acqua di vegetazione. Dopo circa un'ora sciacquate i cubetti, strizzateli e tamponateli per asciugarli. Friggete in abbondate olio extra vergine d'oliva, scolateli e metteteli da parte. In un mortaio pestate l'aglio con un po' di sale e il basilico, aggiungete parte delle melanzane e continuate a pestare con delicatezza riducendole in poltiglia. unite il resto delle melanzane e l'olio preparato, sploverate con una macinata di pepe, mescolate, coprite e fate riposare. Cuocete circa 320 g di pasta, spaghetti o fettuccine grezze, scolatela al dente e conditela con il condimento preparato e una grattugiata di ricotta salata.



Con la prima di queste foto partecipo al contest di Cucina & Cantina su Pinterest