giovedì 25 agosto 2011

E' un classico!

Un classico piatto greco con tanto di feta e pasta phillo. Un classico che si farà mangiare, ancora e ancora nei secoli dei secoli...seduti e pigghiate un pizzinu :D
questa versione è di Sale&Pepe agosto 2002.
1 kg di spinaci freschi
 2 cipolle di Tropea (su S&P 3-4 cipollotti freschi)
foglioline di dragoncello tritate, quantità a sentimento cioè q.b. (su S&P 50 g di aneto)
5 fogli di pasta phillo
200 g di feta
2 uova
latte
burro
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe
 Lavate gli spinaci e mondateli. Cuoceteli con l'ultima acqua del risciacquo, salateli, scolateli, strizzateli bene e tritateli grossolanamente. Affettate finemente le cipolle e soffriggetele con tre cucchiai d'olio , aggiungete gli spinaci, aggiustate di sale, pepate e cuocete ancora per 5 minuti a fuoco leggio. Fate intiepidire.
Tagliate la feta a dadini e unitela agli spinaci con il dragoncello; sbattete le uova leggermente salate e unitele al composto di spinaci. Stendete un foglio di pasta phillo sul piano di lavoro spennellatelo con una miscela di burro fuso e latte, sistematelo all'interno di uno stampo quadrato di 22 cm di lato, foderato con carta forno bagnata e strizzata. Spennellate un altro foglio di pasta phillo e adagiatelo su quello precedente, quindi versate sopra il ripieno, livellandolo; coprite con tre fogli di pasta phillo sempre spennellati di burro e latte. Sigillate e i bordi ripiegando verso l'interno gli strati di pasta. Se la pasta è abbondante, tagliate quella in eccesso. Incidete la superficie con un coltello affilato in modo da suddividere la torta in quadrati; spennellate con burro fuso e infornate a 200°C per circa 40 minuti


lunedì 1 agosto 2011

un piatto freddo per Ramona

Sono molte le persone che odiano accendere i fornelli durante l'estate, molte altre odiano il pasto caldo, altre ancora mal sopportano le cose ghiacciate tirate fuori dal frigo, come me per esempio :D
Ma in estate siamo e la pigrizia, la mollezza, la rilassatezza ci stanno benissimo tutte. Le giornate tranquille scorrono con un'idea che si accende al mattino e si evolve durante l'arco della giornata tra sole, mare e pennichella pomeridiana. Quando il calore comincia a dare la tregua anche ai neuroni, si ricomincia a ragionare per dare forma all'idea del mattino e questo è quello che ho preparato l'altra sera a cena pensando a Ramona e al suo tema dell'estate Cucinando...piatti freddi. Per freddi intendo a temperatura ambiente non so tu bedda :D
Salmone marinato e insalata di cicoria ammuddicata.
per due cristiani
500 g di cicoria
400 g di salmone
20 pomodorini ciliegia
1 acciuga sott'olio
1 spicchio d'aglio
la punta di un cucchiaino di zucchero
3-4 cucchiai di pan grattato
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe

per la marinata il succo di mezzo limone
2 cm di zenzero grattugiato
1 spicchio d'aglio tritato finemente
1 rametto di menta
3 rametti di timo
4 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
pepe
preparate la marinata emulsionando tutti gli ingredienti.  Eliminate la pelle del salmone, tagliatelo a cubetti di circa 4 cm per lato e mettetelo a marinare per almeno 30 minuti. Lavate la verdura e lessatela nell'acqua dell'ultimo risciacquo. Cuocetela al dente e mettetela da parte. In un tegame affettate l'aglio aggiungete l'acciuga scioglietela in due cucchiai d'olio.aggiungete i pomodorini tagliati a metà, salate poco e zuccherate. Cuocete per circa 10 minuti schiacciando leggerermente i pomodorini con un cucchiaio di legno, per fare uscire un po' di succo. Aggiungete la cicoria tagliata a pezzetti, fate insaporire, aggiungete il pangrattato, il parmigiano amalgamando; aggiustate di sale, pepate e spegnete. Fate raffreddare.
Su una piastra rovente scottate da tutti i lati i tocchetti di salmone con qualche cucchiaio di marinata. Non cuocetelo troppo, rimarrà morbidissimo anche freddo. Salate poco, pepate e irrorate con un filo d'olio crudo, servite a temperatura ambiente con l'insalata di cicoria.