venerdì 26 febbraio 2010

...non fare orecchi da Mercante eh?



Questa donna favolosa qui, il giorno in cui ha messo piede nell'isola, ci ha letteralmente, ricoperto di regali, non è una figura retorica no, ci ha letteralmente ricoperto, aveva una valigia enorme e pesantissima. Mi ha rassicurato che sarebbe ripartita dopo i tre giorni stabiliti ahahahahah...arrivate a casa, ha spalancato la valigia e dentro c'erano due o tre cose contate per i tre giorni di soggiorno il resto erano doni, questo è uno di quelli e per il quale non trovavo una golosa collocazione; adesso l'ho trovata! questi biscotti sono un esperimento riuscitissimo e me ne vanto alla grande yuppi yeah yuppy yeah
splendida biondazza mia, bedda come poche, ritorno al titolo del post: non fare orecchie da Mercante...perchè se vuoi assaggiare questi biscottini...menza palora eh? chissà magari ti ritrovi un piccolo posticino nella tua magica valigia per un vasetto di perle rosse, ma t'impongo di portare un valigino nico la prossima volta occheiiii?
alloraaaaaaa, aprileeeeee ma quando arrivi che mi porti la Mercanteeeeeeeeeeee?


250 g di farina 00
125 g di burro morbido
140 g di zucchero
100 g di cranberry secchi
1 uovo
100 ml di brandy
una fialetta aroma vaniglia
8 g di lievito in polvere
un pizzico di sale

Mettete i cranberry a bagno nel brandy per circa un quarto d'ora. Nel frattempo con le fruste, lavorate il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema, aggiungete l'uovo e l'aroma sbattete fino ad amalgamere bene i l composto; con una spatola o se avete la planetaria, montate il gancio K e continuate a lavorare l'impasto aggiungendo i cranberry sgocciolati, la farina e il lievito setacciati. Realizzate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponte in frigo per almeno un'ora. Stendete l'impasto mantenendo uno spessore di 3-4 mm, con un tagliapasta realizzazte i biscotti poneteli in una teglia foderata con carta forno e infornate per 10 minuti in forno caldo a 160°C (regolatevi con il vostro forno)


lunedì 22 febbraio 2010

giallo sicilia



gocce di Sicilia per questa torta che partecipa al contest per la Francia e l’Italia " Ricette dolci con l’olio d’oliva"
una torta che sa di casa, molto semplice, ciavurusa colorata e soprattutto moBBidissima,
una torta che sprigiona una famiglia di profumi, è cosa comune che in Sicilia alla famigghia ci teniamo ahahahahah
ad ogni muzzicuni s'assaporano note agrumate, un sentore liquoroso e insieme il piccante dell'olio
bona è!



6 uova
150 g di zucchero
100 g di farina 00
130 g di farina di mandorle
50 ml di latte a temperatura ambiente
60 ml di marsala secco
75 ml di olio extra vergine d'oliva
la scorza grattugiata di 2 limoni (oppure 40 g di pasta di limone)
1 bustina di lievito
zucchero a velo
Imburrate e infarinate uno stampo di circa 24 cm di diametro ed accendete il forno a 160°C. Sgusciate le uova e separate gli albumi dai tuorli. Montate i tuorli con lo zucchero e fateli diventare bianchi aggiungete il marsala, il latte e l'olio, lavorate dopo ogni aggiunta; unite le farine, il lievito setacciato e le scorze grattugiate dei limoni. Sbattete a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale, incorporateli all'impasto a mano e delicatamente senza smoltarli, versate l'impasto nella teglia e infornate per 35 minuti, almeno così è nel mio forno potente ;)


giovedì 18 febbraio 2010

ci sto sguazzando nel revival



Questa ricetta è legata alla mia mamma, quant'è bella vero? adoro questa foto siamo così contente...io avevo solo 3 mesi ;) appena qualche tempo fa...
dicevo della mia mamma che da brava micologa conosce i funghi, li ha studiati per bene, li raccoglie nei boschi, li cucina ad arte, li essicca facendoci morire di puzzo micidiale, li mette sott'olio, li trifola, li gira e li rigira ma...non li mangia, che vorrà dire? ahahahahahahah


per 8 persone:
500 g di tagliatelle all'uovo
500 ml di panna fresca
500 g di funghi freschi
30 g di funghi porcini secchi
2 uova
vino
parmigiano grattugiato
un mazzetto di prezzemolo tritato
50 g di burro
1 spicchio d'aglio
pepe nero macinato al momento
olio extravergine d'oliva
pangrattato



Mettete a mollo in acqua calda i funghi secchi. Affettate quelli freschi e tritateli grossolanamente e aggiungeteli all'aglio precedentemente tritato e rosolote insieme con quelli secchi in 4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva, mescolate di tanto in tanto, sfumateli con un bicchierino di vino e stufateli nella loro acqua di vegetazione. Appena saranno cotti aggiungete il prezzemolo tritato, una spolverata di pepe, spegnete e mettete da parte. In una terrina sbattete le uova, unite il parmigiano a piacere, la panna e i funghi trifolati, ormai freddi, mescolate ancora. Accendete il forno a 180°C e oleate una teglia, spolveratela con il pangrattato eliminando quello in eccesso.
Cuocete in abbondante acqua salata le tagliatelle, scolatele molto al dente conditele con il miscuglio di panna e uova e ponetele nella teglia, finite con una spolverata di parmigiano e il burro a fiocchetti infornate per circa 15-20 minuti.
buonissima è!
grazie mamà ***

martedì 16 febbraio 2010

una marmellata tramandata per quattro generazioni



si vede bene? beh la foto ha "qualche" annetto ahahahah
io sono quella nica in braccio alla bisnonna Graziella, la nonna Elsa e la mia mammina che guarda l'obiettivo :D
4 bedde fimminazze con le loro storie
4 generazioni di un ramo della famiglia
Graziella madre di Elsa
Elsa madre di Silvana
Silvana madre di scorzetta d'arancia nicaredda
...e una marmellata arancione che le lega
La ricetta che mi è stata regalata da mia mamma, è stata scritta dalla nonna Elsa sotto dettatura della bisnonna.
l'ha preparata la bisnonna
l'ha preparata la nonna
l'ha preparata la mamma
e adesso la preparo io :D
Ho seguito la ricetta passo passo a meno dello zucchero perchè ho ridotto la quantità
per un kg di arance 800 g di zucchero (io ne ho usato 500 g)
tenere a bagno per tre giorni le arance cambiando l'acqua spesso (chi ciavuru ogni volta che cambiavo l'acqua :))
Tagliate in 2 le arance e speremete un po' di sugo nel recipiente dove poi le cuocerete, per evitare di disperderlo mentre le arance vengono tagliate a fettine sottili (il più possibile). Mettete da parte i semi (le mie non avevavano semi). Cuocete le arance così tagliate per 3/4 d'ora, Aggiungete lo zucchero, unite anche i semi chiusi in un fazzoletto di stoffa perchè essi daranno la giusta densità e la gelatinosità alla marmellata. Fate cuocere ancora un'ora (ho fatto cuocere circa due ore non avevo i semi ;)) .
Versare la marmellata in barattoli sterilizzati con qualche goccia di alcool, chiudete e capovolgeteli, coprite con una coperta e fateli raffreddare lentamente, circa un giorno e mezzo.


lunedì 15 febbraio 2010

bla bla bla bla...e poi ancora bla bla bla






quante chiacchiere scorza...
e quante maschere in giro per strada ieri :D
giullari, finti sposi e finte donne, angeli e streghe, diavoli e coniglietti, odalische e principesse, tutti avvolti dalle note di musiche allegre in una festa popolare che ci ha reso "amici" senza effebi ahahahahah



600 g di farina 00
200 g di zucchero
4 uova
40 g di burro morbido
una grossa arancia non trattata
50 ml di marsala secco
un pizzico di bicarbonato
olio per friggere
zucchero a velo
un pizzico di sale



mescolate nella planetaria la farina con lo zucchero e il sale, aggiugete il burro a tocchetti e lavorate ancora qualche minuto, aggiungete unuovo alla volta, la scorza d'arancia grattugiata, il bicarbonato e in ultimo il marsala. Avvolgete l'impasto in una pellicola per alimenti e fatelo riposare per un'ora. Stendete una sfoglia molto sottile, e ritagliate con una rotella tagliapasta delle losanghe o rettangoli o strisce, realizzate un taglio all'interno di ogni forma. Friggete le chiacchiere in abbondante olio bollente per pochi secondi finchè saranno dorate, scolateli su carta assorbente e poi spolverate con zucchero a velo.

venerdì 12 febbraio 2010

la mia maestra di Tango è diventata mamma *_*

e che mamma! adorabile ma che dico adorabile?
FA-VO-LO-SA!!!!!
la nica è una meraviglia delle meraviglia, è nata già con la caviglia "spezzata" uguale alla sua mamma ahahahah per il resto assomiglia alla zia vera ma anche un pochino alla zia acquisita...ma anche diciamoloooooo al suo papà (in verità è uguale precisa 'ntifica a suo padre ihihih)
L'altra sera sono venuti a cena da noi, abbiamo festeggiato il primo complemese, OT aveva già una richiesta per il primo, per il secondo, avevo pensato ad una torta salata con i carciofi...La maestra allatta, e le credenze popolari dicono che i carciofi provocano aria nello stomaco alla picciridda... ho pensato non è vero ma ci credo e ho sostituito i carciofi con le zucchine :)



Per l'impasto:
450 g di farina manitoba
120 g di strutto
150 ml di aqua tiepida
8 g di sale
1 uovo
per il ripieno:
400 g di zucca rossa
300 g di zucchine genovesi
2 cucchiai d'olio
1 noce di burro
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
250 di salsiccia
marsala secco
3 fette di pancarrè
40 g di mandorle
1 ciuffo di prezzemolo



Preparate l'impasto di farina mescolando nella planetaria (o a mano) tutti gli ingredienti, e fate raffreddare in frigo per un'ora almeno.
Tritate l'aglio e la cipolla, unite l'olio e il burro, fate rosolare, unite la zucca tagliata a dadini, coprite e fate stufare per 10 minuti, aggiungete la salsiccia sminuttata, senza budello e le zucchine tagliate a dadini, sfumate con 3 cucchiai di marsala e fate evaporare, cuocete fino a quando le verdere sono morbide circa 15 minuti, mettete da parte e fate raffreddare. Tritate nel mixer, le fette di pancarrè, poi le mandorle e dopo ancora il prezzemolo, mescolateli insieme con l'impasto di carne e verdure, avendo cura di lasciare tre o quatto pugni di pancarrè per coprire il fondo dell'impasto. Prendete l'impasto di farina dal frigo, dividetelo in due parti disuguali; stendete la parte più grande con un matterello su un piano leggermente infarinato, e mettetelo dentro una teglia rettangolare di 18x26 cm con i bordi alti, distribuite il pancarrè messo da parte, sul fondo della torta, versate il composto di carne e stendete la seconda parte di impasto di farina. con l'apposito attrezzo realizzate le losanghe (dovete applicare un po' di forza) allargate la pasta e ponetela sulla torta sigillate i bordi con l'impasto sottostante, pennellate con dell'olio lka superficie e infornate per circa 20 minuti in forno caldo a 180°C o fino a che la pasta si sia dorata.

lunedì 8 febbraio 2010

le torte di mele mi piacciono con poche mele



...e lo so,
lo sapete anche voi vero?
Tutto il mondo lo sa!
Tutto il mondo e provincia lo sa...
Lei è tornata dal suo favoloso viaggio a Paris
ed io che l'ho tallonata per giorni, scopiazzando le sue ricette voglio riabbracciarla con una sua ricetta coccolosa, questa torta qua per augurarle BENTORNATA! Mi rendo conto che non sono Hermè o Conticini e capisco (ah! se la capisco) che non ha avuto nostalgia di casa, ma considerando che c'è tornata ecco una tortina che di casa sa di sicuro ;), magari le addolcisco il rientro.
Ho evitato di realizzare un clone, ma è assolutamente e liberamente ispirata alla sua idea, una citazione, come si dice adesso :D
piesse: tre l'altro lei nella sua ricetta ha messo meno mele 2 anzichè 3
io 1 anzichè 2...siamo allineate :D



1 mela pink lady
100 g di mirtilli freschi
100 g di calvados
100 g di burro morbido+ dei fiocchetti per la tortiera
120 g di zucchero aromatizzato alla vaniglia
30 g di zucchero di canna
100 g di farina di mandorle
180 g di farina 00
1 uovo
1 tuorlo
1 bustina di lievito
200 ml di latte tiepido
qualche cucchiaiata di marmellata di mirtilli
1 stecca di vaniglia





Affettate la mela sottilmente con una mandolina, dopo averla sbucciata intera ed eliminato il torsolo con l'apposito attrezzo, lasciatela macerare nel calvados insieme con i mirtilli e un cucchiaio di zucchero alla vaniglia. Montate il burro con lo zucchero alla vaniglia, unite le uova, i semi della vaniglia, e il latte alternandolo alle due farine, aggiungete il lievito in ultimoe amalgamate bene. Foderate una teglia da 24 cm di diametro con della carta forno, cospargete lo zucchero di canna sul fondo, distribuite 5 fiocchetti di burro e adagiatevi le mele e i mirtilli sgocciolati, aggiungete qua e la un po' di marmellata di mirtilli, coprite con l'impasto e infornate in forno caldo a 170°C ( gestite la temperatura e minuti in base alla conoscenza del vostro forno) per 35 minuti, rovesciate su un piatto da portata
...non è buona, è buonissima


giovedì 4 febbraio 2010

"la differenza tra un buon architetto e un cattivo architetto...

...è questione di centimetri"
questo è ciò che asseriva il grande Maestro dell'Architettura Moderna Charles-Edouard Jeanneret-Gris al secolo Le Corbusier...mi sa che che aveva ragione :)
e che c'azzecca 'sto titolo con l'immagine dei tortellini direte voi...perchè lo state dicendo vero?
ahahahahahah


beh, "tirare" la sfoglia di pasta fresca, si sa non è per niente facile, e qua bisogna assolutamente fare una standing ovation alle signore che ne sono capaci. Per quelle signore che, come me, non sanno farlo, viene in aiuto la tecnologia, la macchina tira pasta...l'Imperia per dirla in una sola parola.




Un discorso a parte devo farlo sui tortellini...se prima c'era la standing ovation adesso partono i giochi di fuoco perchè è veramente difficile realizzarli, ci vuole una pacienza di santi, realizzare tanti quadratini 4x4 cm UGUALI uno all'altro, poi con maestria piegarli una volta, poi piegarli ancora una seconda volta e poi girarli attorno al dito per chiuderli...
una follia per una come me che non è emiliana ahahahahahah.





io sono un povero architetto che non è nemmeno riusciuto a ritagliare perfettamente gli ormai famosi 4x4...che dite saranno 2 braccia tolte alla terra?
mah! ai posteri l'ardua sentenza...
aggiungo un'ultima cosa per tutti quelli che si cimenteranno a realizzare i tortellini, fateli mangiare ai vostri ospite m-o-l-t-o-l-e-n-t-a-m-e-n-t-e perchè ci vuole una vita per realizzarli e un istante per mangiarli ;)
ahahahahah
spero che gli emiliani mi vorranno sempre bene perchè non m'intendo di tortellini ed ho peccato di presunzione realizzandoli così...



ho realizzato circa 530 tortellini
per la pasta:
800 g di farina 00
8 uova
per il ripieno:
50 g di carne di maiale macinata
50 g di carne di vitello macinata
100 g di mortadella
15o0 g di prosciutto crudo
150 g di parmigiano grattugiato
1 uovo
20 g di burro
in un tegame fate sciogliere il burro, aggiungete la carne tritata e cuocete per 10 minuti circa. Passate nel tritacarne il prosciutto e la mortadella, unite il parmigiano, la carne cotta e l'uovo; amalgamate bene tutti gli ingredienti. Stendete la pasta, a 6 mm di spessore e realizzate i quadratini 4 cm di lato, adagiate un poco di ripieno, piegate a triangolo (se la pasta non s'attacca passate su due lati un dito bagnato d'acqua) premete per fare attaccare i lati, adesso piegate ancora una volta la base del triangolo verso l'alto. A questo punto girate attorno all'indice la pasta ottenuta con la punta del triangolo rivolta verso l'alto, unite le due estremità con una lieve pressione.

Aggiornamento sul brodo:
Ho dimenticato di dire che sono a conoscenza che il brodo in cui dovrebbero nuotare i tortellini di regola dovrebbe essere di carne MA, ho preferito farlo di verdure...perchè mi piace di più ;)
perdonata anche qui? ahahahahah

Il brodo l'ho realizzato di verdure fresche utilizzando circa 800 g di verdure miste ( cipolla zucca zucchina, carota e un mazzetto di odori, rosmarino e alloro) in 4 litri d'acqua. Ho ottenuto circa 3 litri di brodo, dopo un'ora di cottura.

martedì 2 febbraio 2010

unu 'ncapu all'autru



canapè non si traduce accussì? 'nca perforza :D
questo piatticeddu (che se lo preparate il giorno prima e poi lo ripassate in forno accussì com'è chiù bonu è), è facile facile, 'na cosuccia che acchiappa l'occhi e te li fa stiddiari, io bella figura feci :D poi t'acchiappa l'anima appena l'assaggi...mmmh mi sta affacciando alla mente :D
va beh ve lo conto manco per fare scarmazzo...
alla fine 'na citazione fici; la fettina di paniceddu l'ho cangiato con una panella, poi ci misi uno sformatino di carciofi, 'na fettina di prosciutto crudo, carciofi a spicchi e parmigiano a scaglie



per 10 persone

per le panelle:
250 g di farina di ceci
750 ml d'acqua
un mazzetto di prezzemolo tritato
sale e pepe

per lo sformato di carciofi, io l'ho fatto così:
10 carciofi
300 ml di acqua bollente
la scorza grattugiata di un'arancia
un paio di cucchiai di panna densa
una cipolla
uno spicchio d'aglio
5 bacche di cardamomo
4 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
olio extra vergine d'oliva

10 fette di prosciutto crudo dolce
20 scaglie di parmigiano
olio per friggere

preparate le panelle mescolando fuori dal fuoco la farina di ceci con l'acqua, aggiunta poco per volta, amalgamate bene, ponete sul fuoco dolce sempre mescolando, aggiungete il prezzemolo tritato, il sale e il pepe, mescolando sempre fino a quando non si addensa, togliete dal fuoco e versate dentro una teglia a bordi bassi di 35 cm di diametro, livellate e fate raffreddare completamente.
Mondate i carciofi, eliminate le foglie esterne dure, le punte e infine tagliateli a spicchi ponendoli nella solita acqua acidulata con il limone o come dice Cinzietta in acqua e farina.
affettate finemente la cipolla e l'aglio, soffriggeteli in un paio di cucchiai d'olio extra vergine d'oliva, aggiungete la scorza grattugiata dell'arancia e le bacche di cardamomo pestate. aggiungete i carciofi sgocciolati e l'acqua bollente, coprite e fate cuocere con il coperchio fino a quando la verdura sarà tenera. Scegliete una ventina di fette di carciofi, metteteli da parte e frullate il resto con la panna, unite il parmigiano grattugiato, regolate di sale e fate raffreddare completamente. Con un coppapasta di 8 cm di diametro tagliate le panelle, friggetele in abbondante olio caldo e ponetele nei piatti da portata. Adagiate un altro coppapasta più piccolo, 6 cm di diametro, sulle panelle e riempitelo con una parte di sformato di carciofi, sfilatelo delicatamente e continuate realizzando le altre "torrette". Sopra adagiate una fettina di prosciutto crudo, 2 fettine di carciofo e infine le scaglie di parmigiano.

...e vidi chi manci ;)
Palermo d'inverno :D

lunedì 1 febbraio 2010

pan d'arancia

Un dolcino che potete trovare in tutti i panifici (almeno qui in Sicilia), seguite la ricettuzza straprovata e ve lo preparate con le vostre manine sante. La ricetta me l'ha data, in un pizzinu, la proprietaria del negozio "Il dolce in casa" a Palermo, dove compro tutti i prodotti da pasticceria, forme e stampi compresi; vi confesso che è una poesia di moBBidezza, un canto al gusto, un componimento alla semplicità... non sono qui per vendervi alcunché, ma lasciatemi declamare la bontà di questo dolcino, una delizia da gustare a colazione, a merenda e perchè no, anche dopo cena...
vi ho convinto? :D
Tutti gli amanti capacensi di questo dolcino, possono trovare la pasta d'arancia da "Caffè Gulizzi" a Capaci in via Roma, chiedete a Rosy gentilissima proprietaria ;)
Per uno stampo da plumcake da 25 cm di lunghezza per 7 di altezza

100 g di burro morbido
200 g di zucchero a velo
100 g di farina di mandorle
125 g di farina 00
4 uova
1/2 bustina di lievito (8 g)
40 g di pasta d'arancia (la trovate nei negozi che vendono prodotti per pasticceria)
oppure:
un'arancia non trattata di circa 280 g
80 g di zucchero a velo
60 g di sciroppo di glucosio
prelevate la scorza d'arancia con un pela patate (circa 30 g), solo la parte arancione la parte bianca è amara. Ponetela nel bicchiere del frullatore a immersione con la polpa dell'arancia (circa 175 g) frullate insieme con lo sciroppo di glucosio e lo zucchero a velo. Unite 100 g di questo composto all'impasto nella fase finale. Quello che vi rimane potete conservarlo in frigo per qualche giorno.
Accendete il forno a 180°C. Montate il burro con lo zucchero, aggiungete le farine, le uova, uno alla volta, amalgamate ben bene unite infine il lievito e la pasta d'arancia. Versate nello stampo imburrato ed infarinato e infornate per circa 40 minuti.
e poi mi cuntate comu vinni?
:)
successo garantito al 100%