domenica 30 novembre 2008

piccole dolcezze al cioccolato


un dolcino da realizzare in 10 minuti senza bisogno di pensarci su due volte, un'idea per tutti quelli che si accingono a fare regali sostenibili per Natale o per quelli che invece vogliono ragalarsi un momento di dolcezza personale, da condividere "ma anche no!"
...e per quelli come me che odiano l'inverno e fanno il conto alla rovescia per l'arrivo dell'estate
:)








150 g di mandorle pelate
200 g di cioccolato bianco o al latte

tritate grossolanamente le mandorle a coltello, fatele tostare in un padellino antiaderente, senza farle scurire troppo, mettetele da parte a farle raffreddare.
Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria. Aggiungete le mandorle e amalgamate i due ingredienti; con due cucchiaini formate dei mucchietti e disponeteli su un foglio di carta forno.
Fateli rapprendere in frigo per un paio d'ore e poi sbafateveli.
:)

martedì 25 novembre 2008

un tè con me


Stella nel Giardino dei ciliegi ha pensato di unirci tutti in un unico abbraccio, caldo e fumante, è la prima volta che bevo un tè con tante persone :)
Stella, adesso tocca a me mettere sul fuoco il bollitore
;)

"Le regole per il Afternoon tea Award sono semplici:
1) indicare la miscela preferita di tè o caffè;
2) proporre uno o più tramezzini a piacere;
3) variazioni sul tema scones ovvero paneo focaccine dolci e confetture preferite
4) dolcetti: pasticcini, torte, biscotti, ecc...
5) proporre un libro, una poesia,un film di cui vi piacerebbe chiacchierare o una musica per l'atmosfera."



il mio tè del pomeriggio scorre sulle note di You Make Feel So Young magari cantata da Michael Winkle, il tè che preferisco è il Jasmine Dragon Pearls, perle di tè verde profumate al gelsomino con una fettina di limone, un ciavuru! Dopo l'infusione ho lasciato diffondere nell'aria il suo delicato profumo liberando le perle.
Al mio ospite propongo un ottimo tè caramello e sambuco oppure se preferisce un infuso alla frutta...agrumi di sicilia e scorza d'arancia...manco a dirlo no?
Il servizio da tè corredato da piattini da dolce sono realizzati in finissima porcellana inglese, erano della mia nonna materna, mia madre le regalate a me, è stato un regalo stupendo grazie mamà *



Un dolcetto mobbido mobbido dovrebbe saziare anche gli appetiti più arditi, offro una torta già pubblicata nella versione al limone, questo pomeriggio l'ho realizzata con aromi d'arancia e qualche piccolissima variante, ma nella sostanza è la stessa.
per la frolla:
200 g di farina
70 g di zucchero
70 g di burro
1 uovo
1 pizzico di sale
per la crema:
100 g di zucchero
2 tuorli
50 g di burro
la buccia grattugiata di un'arancia media
il succo dell'arancia
35 g di farina
200 g di latte
per la pasta margherita:
200 g di farina
100 g di zucchero
2 uova
8 g di lievito in bustina
100 ml di latte
100 ml di olio di semi
la scorza grattugiata di un'arancia media
il succo dell'arancia
preparate la frolla lavorando la farina, il burro a pezzetti a temperatura ambiente, lo zucchero, l'uovo e il sale, stendetela con un matterello su un piano ben infarinato e poi rivestite una tortiera apribile da 22 cm foderata da carta forno, imburrata e infarinata. Ponetela in frigo a riposare. Preparate la crema ponendo in un tegame i tuorli con lo zucchero, amalgamate e poi aggiungete la farina setacciata, diluite piano con il latte e il succo d'arancia. unite la buccia precedentemente grattugiata. Passate su fuoco moderato, aggiungete il burro quando sobolle, scioglietelo mescolando e fate raffreddare. Per la pasta magherita sbattete le uova con lo zucchero e fate diventare l'impasto bello chiaro e spumoso, aggiungete l'olio, il succo dell'arancia e la scorza grattugiata. Unite la farina con il lievito setacciati e infine il latte. Tirate fuori dal frigo la teglia con la frolla, distribuite e livellate la crema all'arancia e poi coprite con l'impasto di pasta margherita. Infornate a 160°C per circa 50 minuti. Al momento di servire spolverate zucchero a velo



Un'alternativa gradevole, una via di mezzo tra il dolce e il salato è la focaccina all'uva proposta nel post qui sotto



Infine, mi piacerebbe chiacchierare di poesia e perchè no leggerne una d'amore del mio autore preferito Pablo Neruda, con todo el amor per la mia anima di inguaribile romantica.



lunedì 24 novembre 2008

per fare il vino ci vuole l'uva



dovete provare queste focaccette, sono buonissime! Vi ho mai detto una bugia?
O_o

mai!
nemmeno sotto i fumi dell'alcool...anzi
(piuttosto parlo senza vastunate)
ahahahahahahah!


dovete provarle, perchè il loro sapore è una vera poesia...

preparate un impasto per pizza utilizzando 300 g di farina
io ho fatto così:
300 g farina manitoba
mezzo cubetto di lievito di birra
130 g di latte
1 uovo piccolo
25 g di olio extra vergine d'oliva
15 g di zucchero
5 g di sale
impastate gli ingredienti avendo cura di sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiugete il sale in ultimo e realizzate una palla che farete riposare in un luogo caldo e asciutto per almeno un'ora.

Per il ripieno:
300 g di acini d'uva rosè
una manciata di erbe di provenza
un bicchierino di grappa
la scorza di un limone grattugiata
un tuorlo
olio extra vergine d'oliva
lavate gli acini d'uva, tagliateli a metà, eliminate i noccioli metteteli in una ciotola e insaporirteli con la grappa e la scorza del limone. Fate riposare in frigo a macerare per un'ora circa. Accendete il forno a 200°C. Stendete la pasta in un rettangolo o forma simile ;) bucherellatela e spennellatela con il tuorlo leggermente sbattuto, cospargete con gli acini sgocciolati e poi distribuite le erbe di provenza. Arrotolate la pasta e tagliatela a rondelle di circa un centimetro, ponetele su una placca foderata da carta forno, irrorate con un filo d'olio e infornate per circa 15 minuti.
per chi avesse voglia di andare a vedere la vera ricetta (scopiazzata malamente) vada a pagina 27 di sale e pepe di ottobre 2008




sabato 22 novembre 2008

gente allegra Dio l'aiuta


Ieri si è svolta a Palermo il Degustivina 2008, una manifestazione volta all'insegna della degustazione di vino siciliano di altissimo pregio, ma che meraviglia questo posto! Pieno zeppo di bella gente con tanto di bicchiere firmato in mano che degustava...ho visto tantissime guance rubiconde...comprese le mie ahahahah


eravamo più o meno tutti a stomaco vuoto e con il bicchiere pieno in mano alla ricerca di un pezzettino di pane intinto nell'olio nuovo. Che bellezza e che bontà tutti quei vini a nostra completa disposizione..."signora vuole AVVINARE?" ed io "EH???? che beni a dire???" ahahahah io ero là per bere, mica per AVVINARE che per quelli che non masticano il vinese come me, significa svuotare il bicchiere negli appositi secchielli...ma sono impazziti, piuttosto lo sorseggio e poi si passa ad altro ;)



poi ho finalmente sentito un calore che veniva da dentro, ed ho smesso di sentire freddo!!! Stamani un "canonico" mal di testa aleggiava dentro 'u ciriveddu...manco a dirlo no?
ahahahah
invito tutti i palermitani, i palermitani e provincia ad andare ad avvinaz...ehm a degustare dell'ottimo vino a Sant'Erasmo al Kalsart è l'ultima serata a disposizione poi ci rivediamo tutti lì l'anno prossimo :)

PS: ho corretto il termine da svinare ad avvinare, sono talmente ignorante che ho sbagliato...ero talmente bril...ehm allegra che ho preso fischi per fiaschi ahahahahahah!